Al mattino non immagino che avrei assistito allo spettacolo di luci e colori che mi si sarebbe proprosto davanti nelle ore successive, sembrava una giornata fredda, con qualche fiocco di neve che timidamente scendeva da un cielo morbido e grigio, poi l'intensità della precipitazioni iniziò a consolidarsi fino a far presagire una pesante giornata di neve, invece tutto era destinato a cambiare.
Nel giro di un paio d'ore le nuvole basse e pesanti si erano innalzate e diradandosi avevano lasciato spazio all'accecante luce del sole, calda e radente.
Lo scorcio che si poteva cogliere era una ssequenza di strati che si sovrapponevano, andando dal verde bagnato dei piani più bassi che digradava in un bianco brillante sulle vette dei monti, mentre un'ovattata coltre di nubi ne avvolgeva le cime fino a lasciare spazio all'azzurro più in alto.
Camminando nel bosco spoglio ero abbagliato dall'incisività del riverbero
della luce sulla neve e tutto il bosco era intento a scrollarsi di dosso la precipitazione
nevosa che lo aveva investito nella mattinata.
Il bosco pullulava di cince e ghiandaie che ogni tanto con assurdo fragore volavano via dai rami
al mio passaggio.
nel mezzo del pomeriggio dopo una frettolosa pioggia in controluce un vivace arcobaleno si era formato all'orizzonde del mio paesaggio.
Quando mi trovavo sul monte carmine, e avevo davanti la splendida vista della valle di Vitalba con il vulture ad incorniciare la vista scorgo uno specchio d'acqua tanto effimero quanto bello, al centro del quale un gruppo di sparuti alberi si ergeva maestoso.
E' il lago di Lagopesole, o quello che ne resta, una conca che d'inverno dopo le precipitazioni si presenta come un acquitrino fatto di qualche centinaia di metri quadrati d'acqua bassa.
C'è stato davvero tutto quello che marzo può offrire, la neve, il sole, la pioggia e un arcobaleno meraviglioso.
venerdì 21 marzo 2008
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